la serie Starzplay è una commedia straordinaria con uno spirito da spettacolo
Sembra che abbiamo un fantastico weekend di proposte “urbane” e che adattano o continuano i film indie. La premiere di ieri della stagione 2 di ‘Betty’ è unita questa domenica da ‘Blindspotting’ su Starzplay, che prende l’omonimo film diretto da Carlos López Estrada (“Stripe and the Last Dragon”) e sceneggiato da Daveed Diggs (“Hamilton”) io Rafael Casal e lo espande con nuovi personaggi.
Co-creato e sceneggiato da Diggs e Casal, con il personaggio di quest’ultimo (Migliaia) servendo da detonatore della premessa, ci troviamo di fronte alla storia di Ashley (Jasmine Cephas Jones) La coppia finisce in prigione e viene vista afferrare tutti i loro utensili per trasferirsi temporaneamente a casa della madre di Miles (Helen Hunt) e della sorella (Jaylen Barron).
Spettacoli e produzioni televisive
La prima cosa che salta all’occhio è il ritmo della finzione in un senso in cui l’hip hop, non più come stile musicale ma come cultura, permeare nel filmato. Ci sono soliloqui che limitano una certa teatralità insieme ad altri tipi di danza e spettacoli musicali che danno un tocco elettrizzante e festoso alla commedia.
Ma, così come va lodato questo impegno a mescolare linguaggi di diversi media/arti, sono gli aspetti più tecnici dove la serie è più zoppa. Nei loro momenti “convenzionali” (per distinguerli in qualche modo) troviamo qualche sequenza non troppo pianificata, fallimenti qua e là e persino qualche dialogo che non funziona solo per prendere forma sullo schermo.
“Blindspotting” non ignora questioni come il razzismo sistemico, la droga, la criminalità e i dibattiti su di esso, ma quando viene fuori è tutto molto in superficie, come se fosse verbalizzato più per obbligo che perché lo avevano davvero (o volevo, che questa è un’altra domanda) qualcosa da dire. Diggs e Casal, in questo senso, sono più interessati ad assemblare metafore (ovvie) visuali rispetto a quando se ne parla.
Ma questa mancanza di profondità è perdonata in una certa misura perché il mondo in cui ci immergiamo è così divertente: La replica ad Ashley è sua “cognata” Trish, una spogliarellista che vuole avviare un’innovativa attività di intrattenimento sessuale; un’inaspettata Helen Hunt che si rivela una meravigliosa aggiunta alla finzione; il vicino che va con una prolunga inserita nella sua cavigliera per potersi muovere dove glielo lasciano…

‘Blindspotting’ disegna praticamente un altro ostacolo che le commedie TV di solito hanno in cui la mancanza di riprese si rivela fatale. Sebbene praticamente tutti i personaggi siano nuovi di zecca, ti accorgi che tutto nasce da qualcosa di passato quindi le regolazioni sono fatte un po’ meglio che se arrivassimo per primi. Ciò significa anche che acquisisci immediatamente familiarità con la banda e le loro situazioni.
Sebbene a volte si noti che il particolare mix di stili e linguaggi non si coagula del tutto, questa eterogeneità è una buona risorsa per questa nuova serie Starzplay. Se ignoriamo questi errori nella coesione del prodotto finale, “Blindspottin” si rivela una fiction vibrante ed elettrica con fresca gratitudine.
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